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La diastasi addominale

La diastasi dei retti addominali è una condizione che porta ad una vera e propria patologia, ancora oggi poco conosciuta.

Generalmente, la diastasi addominale insorge successivamente ad una gravidanza e al parto. 

Cos’è la diastasi addominale?

Il termine “Diastasi” indica un allontanamento della parte destra del retto dalla parte sinistra del retto, e conseguente allontanamento dalla linea alba.

Cause della Diastasi Addominale

Le principali cause che portano alla separazione del retto addominale hanno come comun denominatore l’aumento della pressione e del volume della cavità addominale.

Il caso più comune nelle donne è evidentemente la gravidanza ed il parto, ma anche altre condizioni possono portare ad un allontanamento eccessivo dei retti dalla linea mediana e sono:

  • Obesità
  • eccessivo sforzo fisico
  • indebolimento muscolare
  • vecchiaia
  • patologie che portano ad intensi conati di vomito
  • tosse persistente

Sintomi della diastasi addominale

Non bisogna mai dimenticare che la diastasi addominale se non curata, potrebbe portare all’insorgere di altre problematiche associate, come:

  • ernia singola, più frequentemente ombelicale o epigastrica;
  • ernie multiple localizzate sulla superficie aponeurotica mediana compresa tra i muscoli retti, sede di diastasi, con l’evidenza di molteplici forami, condizione nota come “swiss cheese”;
  • laparocele, conseguente a cedimento della sutura mediana, eseguita al termine di un intervento chirurgico addominale sulla superficie aponeurotica sede di diastasi dei muscoli retti, senza chiudere la diastasi mediante sutura diretta dei muscoli retti;
  • lacerazione dei muscoli retti e della lamina aponeurotica cronicamente trazionata e sfibrata;
  • disabilità
    psicologica: addome gonfio, con forma cilindrica, definito “a botte”, prominente a tal punto che simula il terzo trimestre della gravidanza
    fisica: nell’attività giornaliera, nell’esercizio fisico, nello sport, nel ponzamento e nell’impiego del torchio addominale durante l’evacuazione.

Questa condizione porta ad una mancanza della naturale barriera dei retti e gli organi interni non avendo più una barriera naturale che li tenga in sede spingono verso l’esterno conferendo alla pancia una classica forma prominente, che da l’impressione di gonfiore e spesso viene anche scambiata per una gravidanza, mettendo la donna in condizione di imbarazzo.

Il caratteristico segno della diastasi è una sorta di Cresta (O “pinna”) che si forma in corrispondenza della posizione che dovrebbe occupare la linea alba e che si evidenzia principalmente sotto sforzo e con la tensione dei muscoli.

I più comuni sintomi della diastasi addominale sono:

  • dolori alla schiena che si affatica più del normale a causa dell’instabilità della colonna o sensazione che sia debole e affaticata
  • dolori alle anche e al bacino
  • incontinenza
  • ernia
  • gonfiore
  • nausea
  • difficoltà digestive
  • difficoltà respiratorie
  • peristalsi molto evidente a occhio nudo
  • postura da iperlordosi
  • senso di pesantezza al pavimento pelvico.

Diagnosi di diastasi addominale

La diagnosi certa di diastasi dei retti dell’addome si fa con visita clinica, ecografia e/o risonanza magnetica che permettono di avere la certezza della diastasi e soprattutto aiutano ad avere una stima della distanza tra i due muscoli, espressa in cm.

E’ possibile anche eseguire un test di autovalutazione che può dare una prima indicazione dell’ipotetica presenza di diastasi dei retti addominali, ma è sempre meglio che questo test venga eseguito da persnale competente.

 

Si parla di diastasi quando la separazione tra i retti è maggiore di 2-3 cm e può essere classificata in:

  • inferiore a 3 cm : distasi di grado lieve
  • tra i 3 e i 5 cm: diastasi di grado modesto
  • maggiore di 5 cm: diastasi di grado severo

Fattori di rischio della diastasi addominale

  • L’attività sportiva non correttamente regolamentata 
  • L’aumento  del peso corporeo 
  • Cicatrici (piercing)
  • Età
  • Stitichezza
  • Cesareo
  • Elasticità del tessuto connettivo

Trattamento della diastasi addominale

La diastasi addominale può migliorare ed essere controllata grazie a specifiche tecniche riabilitative .

Purtroppo va detto che in presenza di una diastasi maggiore di 3,5 cm, il miglioramento è relativo e non definitivo. 

Nelle diastasi maggiori di 3,5 cm, spesso la soluzione definitiva è l’intervento chirurgico, per la valutazione del quale invitiamo a rivolgersi al proprio medico di famiglia e/o ad un chirurgo specializzato.

In tutti i casi però in cui l’intervento non sia l’unica soluzione, o comunque per diversi motivi, non possa essere eseguito, si può ricorrere a diversi approcci riabilitativi che mirano alla risoluzione delle varie problematiche che possono insorgere in seguito alla diastasi dei retti addominali: 

  • miglioramento del tono muscolare con l’utilizzo di ginnastica ipopressiva insegnando degli esercizi al paziente che poi assegnerà da svolgere a domicilio in autonomia, ma non prima che il paziente abbia sviluppato una sufficiente consapevolezza del proprio corpo e dei movimenti e della respirazione richiesti da questa tecnica;
  • migliorare la flaccidità della pelle con l’utilizzo di elettromedicali (tecarterapia) con l’obiettivo di aumentare la vascolarizzazione e drenare i tessuti aumentando la formazione del neocollagene;
  • ridurre il pannicolo adiposo, con l’utilizzo di elettromedicali come ultrasuoni e onde d’urto radiali con l’obiettivo di produrre fibroblasti e collagene;

Altra componente da valutare attentamente è la funzionalità del pavimento pelvico, che in caso di diastasi addominale può subire delle pressioni e conseguenti problematiche come l’incontinenza. In questo caso si ricorrerà anche alla riabilitazione del pavimento pelvico.

E’ quindi fondamentale che la paziente (o il paziente) venga preso in carico e gestito a tutto tondo, andando a valutare ogni componente legata alle problematiche riscontrate e proponendo un progetto riabilitativo che consideri le varie disfunzioni e il corretto approccio riabilitativo con la giusta tecnica.

Inoltre il ruolo del fisioterapista è fondamentale anche nella diastasi post chirurgica. L’obiettivo terapeutico in questo caso è quello di:

  • Ridurre edemi, lividi ed ecchimosi;
  • Fornire un adeguato trattamento della cicatrice per evitare fibrosi e retrazioni;
  • Accelerare il decorso post operatorio;
  • Assistere il paziente in caso di complicanze.

Alla Cames, abbiamo personale qualificato e specializzato che si occupa del trattamento della diastasi addominale e delle sue conseguenze, specializzato in Ginnastica Ipopressiva, Rieducazione Posturale e Riabilitazione del pavimento pelvico. 

Dopo un’attenta visita di valutazione da parte della nostra equipe composta da medici fisiatri e fisioterapisti, viene stilato un attento programma riabilitativo personalizzato, studiato sul singolo paziente, andando a redigere una sequenzialità di obiettivi e quindi di tecniche riabilitative che accompagneranno le pazienti (e i Pazienti) in un percorso completo e mirato volto al miglioramento della qualità di vita, della patologia nonché al miglioramento e risoluzione delle conseguenze della patologia che si instaura in caso di diastasi dei retti dell’addome.

 

Vi lasciamo di seguito alcune minime indicazioni che sono preziose in presenza di patologia di diastasi dei retti, invitandovi  però a venirci a trovare nella nostra sede di Roma, sita in Via Iperione 11, dove un equipe è pronta ad accogliervi ed assistervi nell’intraprendere il percorso più idoneo alla vostra situazione.

Esercizi da evitare in caso di diastasi

Quando si ha una diastasi è importante sapere quali esercizi evitare per non aggravare questa condizione.

I classici addominali possono aumentare la pressione addominale e causare conseguenze come prolasso, incontinenza, e rilassamento del muscolo perianale.

Ecco 4 esercizi da evitare:

  • crunch tradizionali;
  • sollevamento gambe da supino;
  • rotazioni busto con carico;
  • flessione busto i avanti

 

La parete addominale svolge funzioni vitali e merita un allenamento siguro e adeguato. Quindi è importante lavorare su esercizi che tonificano il muscolo trasverso dell’addome evitando tutti gli esercizi che incrementano la pressione addominale.

 

Siamo qui per voi, vi aspettiamo!