Introduzione
La cefalea e le vertigini sono sintomi comuni che possono avere cause multifattoriali, tra cui disturbi di origine muscolo-scheletrica, neurologica, vascolare e psicosomatica.
La cefalea, più comunemente denominata mal di testa, può essere classificata in primaria (ad esempio emicrania, cefalea tensiva, cefalea trigeminali autonomiche) e secondaria (da traumi, infiammazioni, disfunzioni sistemiche).
La vertigine, a volte riferita come capogiro, è una sensazione di movimento di sé stessi o dell’ambiente circostante quando non c’è nessun effettivo movimento. Generalmente il movimento percepito è rotatorio, come sensazione di giostra, ma alcuni pazienti possono riferire sensazione di testa vuota o instabilità, può essere associata ad altri sintomi quali perdita di equilibrio, nausea, disturbi visivi, difficoltà di concentrazione, ansia, affaticamento. Le vertigini possono derivare da disturbi del sistema vestibolare, che è una delle parti del nostro orecchio interno, (ad esempio infiammazioni, sindrome di Ménière), da problemi neurologici (ad esempio emorragie cerebrali o sclerosi multipla) o da cause cardiovascolari (come nel caso dell’ipotensione ortostatica).
La presenza di questi sintomi, in particolare se di nuova insorgenza deve essere riportata prontamente alla valutazione medica per escludere patologie gravi (ad es. meningite, emorragia subaracnoidea, encefalite, crisi ipertensive).
Cefalea di origine Muscolo-Scheletrica
La cefalea di origine muscolo-scheletrica è comunemente associata a tensioni e disfunzioni dei muscoli del collo, delle spalle e della mandibola. Alcune delle principali condizioni che possono causarla includono:
- Disfunzioni del rachide cervicale: la presenza di disfunzioni vertebrali, come l’ipomobilità delle vertebre cervicali superiori (C1-C2), può essere responsabile di cefalee cervicogeniche.
- Trigger points miofasciali, cioè punti di iper-irritabilità all’interno di un muscolo o della sua fascia, che possono causare dolore locale o riferito a distanza: punti di tensione nei muscoli trapezio, sternocleidomastoideo e suboccipitali possono scatenare dolore irradiato alla testa.
- Disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM): l’alterazione della biomeccanica dell’ATM può portare a cefalea tensiva e dolori irradiati alla zona temporale.
Diagnosi
La diagnosi si basa su:
- Anamnesi dettagliata, per individuare fattori predisponenti come posture scorrette, traumi pregressi o disfunzioni mandibolari.
- Esame clinico, con valutazione della mobilità cervicale e della muscolatura coinvolta.
- Test specifici, come il test di flessione cranio-cervicale per valutare la funzione dei muscoli profondi del collo.
Vertigini di Origine Muscolo-Scheletrica
Le vertigini di origine muscolo-scheletrica, note anche come “vertigini cervicogeniche”, derivano da disfunzioni del rachide cervicale che influenzano il sistema vestibolare e propriocettivo.
Cause Principali
- Disfunzione cervicale: alterazioni della mobilità articolare e tensioni muscolari possono influenzare i segnali propriocettivi inviati al cervello, causando vertigini.
- Disordini posturali: una postura scorretta può determinare uno stress eccessivo sulla colonna cervicale, alterando l’equilibrio.
- Contratture muscolari: rigidità del muscolo sternocleidomastoideo e dei muscoli sub occipitali può interferire con il corretto funzionamento del sistema vestibolare.
Diagnosi
Per distinguere le vertigini di origine cervicale da altre cause vestibolari, si utilizzano test specifici come:
- Test della rotazione cervicale: per verificare la correlazione tra movimento cervicale e insorgenza delle vertigini.
- Esame della mobilità cervicale: per identificare eventuali blocchi articolari
- Test di Fukuda: per valutare eventuali deviazioni posturali.
Trattamento Riabilitativo
Il trattamento delle cefalee e delle vertigini di origine muscolo-scheletrica si basa su un approccio integrato che comprende:
Terapia Manuale
- Mobilizzazioni articolari: per migliorare la mobilità delle vertebre cervicali.
- Terapie miofasciali: per ridurre le tensioni muscolari e i trigger points.
- Trattamento dell’ATM: per correggere eventuali disfunzioni.
Terapia strumentale
- Laser terapia a bassa ed alta intensità: riduce dolore e stimola la rigenerazione con effetto fotomeccanico biostimolante sulle cellule dei tessuti.
- Diatermia capacitativo e resistivo: migliora infiammazione e contratture muscolari attraverso aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna.
- Elettroterapia antalgica: utilizzo di impulsi elettrici, che inibiscono le afferenze nervose coinvolte nella trasmissione nocicettiva riducendo la percezione del dolore.
Esercizi di rieducazione motoria
- Rinforzo dei muscoli cervicali profondi: per migliorare il controllo posturale.
- Esercizi di stabilizzazione posturale: per ottimizzare il controllo neuromuscolare.
- Esercizi propriocettivi: per migliorare l’equilibrio e ridurre la sintomatologia vertiginosa.
Trattamenti complementari
- Terapia farmacologica sistemica (antinfiammatori, muscorilassanti)
- Terapia farmacologica locale (es. mesoterapia, infiltrazioni)
- Rieducazione posturale: per prevenire le recidive.
Conclusione
Le cefalee e le vertigini di origine muscolo-scheletrica sono condizioni spesso trascurate, ma trattabili con un adeguato percorso diagnostico e terapeutico. Il fisiatra, in collaborazione con il medico di famiglia e con l’ausilio del fisioterapista, ha un ruolo centrale nella gestione di questi disturbi, attraverso un approccio integrato che include terapia manuale, strumentale e farmacologica. Ricordando che un’identificazione precoce e un intervento mirato possono migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette da questi disturbi.
Dr. Cristiano Monello, Specialista in Medicina fisica e riabilitativa